Emozioni e sentimenti


Appunti da "Alla Ricerca di Spinoza"
di Antonio Damasio

Emozioni e sentimenti sono strumenti della vita

Nell’"Errore di Cartesio" Damasio ha descritto il ruolo di emozioni e sentimenti nell’attività decisionale, in "Emozione e Coscienza" ha descritto come costruiscono il Sé, in questo testo si occupa dei sentimenti, cosa sono e cosa offrono.

Damasio distingue:
- emozioni: le componenti del processo che rimangono private, esibite nel teatro del corpo. Costruite a partire da semplici reazioni, automatiche, senza ragionamento, che promuovono al sopravivenza dell’organismo e che pertanto si conservano nell’evoluzione (i vari meccanismi omeodinamici: reperimento fonti di energia, incorporazione e trasformazione di quell’energia, conservazione di un equilibrio chimico interno compatibile con la vita, conservazione della struttura dell’organismo mediante riparazione danni, difesa da agenti esterni).
- sentimenti: le componenti del processo esibite e rese pubbliche, esibite nel teatro della mente (dalle reazioni di avvicinamento/allontanamento a quelle complesse competitive/cooperative.
Entrambi sono sistemi per stimare le circostanze interne ed esterne.

I processi mentali trovano il proprio fondamento nelle mappe del corpo presenti nel cervello nelle quali sono rappresentate le risposte (agli eventi), le mappe delle risposte rappresentate sono le emozioni, e le mappe delle mappe delle risposte rappresentate sono i sentimenti.

Emozioni e sentimenti fanno parte dei meccanismi preposti alla regolazione dei processi vitali, emergono a livelli superiori di complessità di rappresentazione.
Permettono l’integrazione tempestiva di grandi quantità di informazione (per la facilità di manipolazione dell’informazione che il livello delle mappe neurali non consentirebbe) quando il problema richiede un misto di risposte automatiche-ragionamento-conoscenza accumulata per ottenere risposte creative. Il passato, il presente e il futuro anticipato ricevono attenzione e contribuiscono alla scelta, e inducono l’attenzione selettiva agli oggetti/situazioni legati all’emozione.

Il senso del sé introduce, al livello di elaborazione mentale, l’idea che le attività correnti rappresentate nel corpo e nella mente siano attinenti ad un singolo organismo la cui esigenza (complessiva) di autoconservazione è la causa fondamentale della maggior parte degli eventi in corso di rappresentazione.
Il senso del sé allora orienta il processo di pianificazione verso la soddisfazione di quell’esigenza (composita).
Senza i sentimenti e un senso del sé che li integra, l’elaborazione mentale non sarebbe orientata verso i problemi della vita: sopravvivenza e benessere.

L’emozione precede il sentimento (anche nell’evoluzione): quando i pazienti perdevano la possibilità di esprimere una certa emozione, perdevano anche quella di sperimentare il sentimento corrispondente, ma alcuni pazienti che perdevano la possibilità di sperimentare certi sentimenti, potevano però esprimere le emozioni corrispondenti.
I pensieri legati all’emozione si presentano solo dopo l’emozione stessa, e la amplificano. Espressioni emozionali “recitate” e prive di una motivazione psicologica hanno il potere di causare i sentimenti corrispondenti.
Esp: le modificazioni della conduttanza cutanea precedevano sempre il segnale con cui il soggetto avvertiva dell’affacciarsi di un sentimento.

Diversi livelli di mappe:
- Regolazione metabolica - Riflessi fondamentali (avvicinamento/allontanamento) - Risposte immunitarie
- Comportamenti associati al dolore e piacere
- Impulsi e motivazioni (emozioni di fondo, connesse alla regolazione metabolica, riflessi e risposte immunitarie, es: energia e affaticamento; in parte inconsci gli prestiamo attenzione quanto basta)
- Emozioni vere e proprie (emozioni primarie, connesse a comportamenti associati al dolore/piacere, identificabili nelle diverse culture umane e in altre specie animali che hanno anche emozioni sociali, es: lupo che pretende il sottomissione/rispetto del gruppo; a volte sono innate, altre necessitano un’esposizione appropriata, es: p. 64).
- Sentimenti (emozioni sociali, connesse agli impulsi/motivazioni), causati in gran parte dalla nostra resistenza allo sconvolgimento causato dall’emozione, vale a dire dalla nostra tendenza a controllare la perturbazione emotiva in corso.
- Spiritualità -> serenità (metasentimento?) forma di chiarezza mentale, di attenzione concentrata e disinteressata, come sensazione che l’organismo stia funzionando al livello di massima perfezione, insieme al desiderio di agire con gentilezza..
I sentimenti testimoniano lo stato dei processi vitali, i sentimenti spirituali scavano sotto quella testimonianza addentrandosi nella sostanza del vivere, costituiscono la base di un’intuizione del processo vitale.

Ogni livello emerge dall’aggiustamento/modifica/adattamento di parti e porzioni dei processi di livello più semplice, organizzando pacchetti complessi di più reazioni.
Molte azioni regolatrici delle emozioni primarie sono componenti delle reazioni sociali, es: il disprezzo si esprime con le emozioni del disgusto.
(Gli organismi possono produrre reazioni proficue senza ‘decidere’ di produrle, e anche senza ‘percepirle’).
Il contenimento del più semplice nel più complesso assicura che la finalità regolatrice sia presente anche ai livelli superiori della catena.
Ci sono interazioni fra le diverse classi di azioni regolatrici, es: la paura-tristezza-disgusto inibisce fame e sesso, la soddisfazione degli impulsi induce felicità, il loro soffocamento causa rabbia-tristezza-paura.

I sentimenti non emergono solo dalle emozioni, ma da qualsiasi insieme di reazioni omeostatiche.
I sentimenti sono rivelazioni dello stato in cui versa la vita all’interno dell’organismo nella sua interezza (una certa variazione del piacere o del dolore rappresenta una componente necessaria del sentimento), sono espressione di una dinamica per equilibrarsi, idee/rappresentazioni relative a regolazioni e correzioni e possono guidare un tentativo di autoconservazione deliberato contribuendo alle scelte riguardanti le modalità stesse della conservazione.
I sentimenti sono una percezione delle mappe del reale modificato dall’emozione.

Il sentimento introduce una sorta di allarme per individuare le circostanze buone o cattive, prolunga l’impatto delle emozioni influenzando in modo duraturo attenzione e memoria, e porta l’emergere della previsione e la possibilità di creare risposte nuove, non più stereotipate.

Nel sentimento accanto alla percezione del corpo c’è sia quella dei pensieri con i temi consoni all’emozione, sia quella dello stile dell’elaborazione mentale.
La mente non si limita a rappresentare il ben-essere, ma anche il ben-pensare => il corpo funziona armoniosamente e le facoltà intellettuali sono al massimo, così la tristezza oltre che con un malessere del corpo ha a che vedere con una modo di pensare inefficiente, inceppato in un numero limitato di idee imperniate sul tema della perdita.
I sentimenti non sono una percezione passiva o fulminea, per un certo tempo (secondi o minuti) vi è un coinvolgimento dinamico del corpo ripetuto e una successiva variazione dinamica della percezione => percepiamo una serie di transizioni, un dare e un prendere.

I sentimenti hanno un ruolo di testimoni della nostra mente.
Mio: ogni livello è una rappresentazione del livello sottostante che regola l’organismo in un contesto più ampio => ogni livello ingloba le finalità del precedente ampliando la libertà di risposta e la responsabilità del rischio. Questo aumento di libertà e responsabilità è lo strumento della maggior aderenza a se stessi. Per farlo riconoscere e/o liberare ogni livello di rappresentazione dagli automatismi e ricordare che ogni livello è una rappresentazione.

Geni e apprendimento:
Il genoma garantisce che i questi meccanismi siano attivi fin dalla nascita, ma l’apprendimento con il passare del tempo assume un ruolo importante nel determinare quando e come tali meccanismi saranno impiegati (le reazioni che costituiscono il piangere sono pronte alla nascita, i motivi del pianto cambiano col mutare delle nostre esperienze).
Da adulti ben pochi oggetti sono rimasti per noi emozionalmente neutri, e la conoscenza del contesto aiuta a decidere di modificare la naturale espressione delle emozioni.
I sentimenti possono essere premonitori di ciò che potrebbe rivelarsi un bene o un male: con essi a poco a poco classifichiamo le situazioni sperimentate. Richiamano l’attenzione su particolari aspetti del problema e pertanto migliorano l’efficienza/velocità del ragionamento.

Società:
Senza il sentimento delle emozioni gli esseri umani non avrebbero mai potuto dialogare per risolvere i problemi del gruppo; l’eliminazione dell’emozione e del sentimento implica un impoverimento dell’organizzazione dell’esperienza.
E’ probabile che i sistemi sottesi ai comportamenti etici siano dedicati anche alla regolazione dei processi biologici, alla memoria, ai processi decisionale e alla creatività. Possono indicare lo stato vitale di un essere umano e di qualsiasi gruppo umano.
Le norme che governano la nostra condotta personale e sociale dovrebbero essere fondate su una visione corretta dell’uomo, istituzioni e organizzazioni sociopolitiche diventano meccanismi per esercitare l’omeodinamica del gruppo sociale.
C’è una correlazione fra felicità personale e collettiva e fra salvezza umana e struttura dello Stato.
I meccanismi automatici dell’omeostasi hanno avuto milioni di anni per consolidarsi, quelli non automatici solo qualche migliaia e differiscono dagli automatici per la frequente discordanza fra fini e mezzi.
I sentimenti sono essenziali per mantenere gli obiettivi del gruppo culturale (che ormai devono essere di mantenere l’omeodinamica su vasta scala) => per preservare sé stessi si è costretti a contribuire alla conservazione di altri sé.
Il bene e il male non sono rivelati, ma vengono scoperti individualmente e attraverso accordi stretti fra esseri umani. Sono buone le azioni che recando vantaggio all’individuo (Lechlechà) non danneggiano gli altri (Torà: 10 parole, tanti divieti).
Agli uomini è utile stringersi tra loro con quei legami con cui riescono a comporre meglio una unità dalla loro totalità, e fare le cose che servono a saldare quei legami.

Spinoza:
L’essenza degli organismi consiste nel loro necessario sforzo di persistere nel proprio essere (conatus). Cercano di raggiungere una maggior perfezione funzionale che si identifica con la gioia.
” L’amore non è niente altro che la letizia accompagnata dall’idea di una causa esterna”.
“L’oggetto dell’idea costituente la mente umana è il corpo, esistente in atto”, “la mente umana è la stessa idea o conoscenza del corpo”, “la mente non conosce se stessa se non in quanto percepisce le idee delle affezioni del corpo”.
“La mente umana non percepisce un corpo esterno come esistente in atto se non attraverso le idee delle affezioni del suo corpo”, “gli uomini giudicano le cose secondo la struttura dei loro cervelli”.
Una volta che la mente si fatta un’idea di un certo oggetto, la mente può formarsi un’idea dell’idea, e un’idea dell’idea dell’idea, via via creando simboli e aprendo la strada ad un’idea del sé, che è la relazione fra due idee: l’oggetto percepito e il corpo modificato dalla percezione.
La gioia è associata ad una transizione dell’organismo verso una maggiore armonia funzionale (P), aumento di potenza (S) e libertà di agire (R); un agire in conformità con la nostra tendenza all’autoconservazione. Fluidità, efficienza, rapidità, potenza.
Libertà: ogni cosa noi pensiamo e facciamo deriva da processi antecedenti che potremmo non essere in grado di controllare, ma siamo sempre liberi di dire di no.
Eternità = esistenza della verità eterna, l’essenza di una cosa piuttosto che un continuo durare.
“La speranza è letizia incostante, sorta dall’idea di una cosa, futura o passata, del cui evento in una certa misura dubitiamo”.

Un organismo capace di sentimento deve avere, oltre al corpo, un mezzo per rappresentare quel corpo all’interno di se stesso. La coscienza è un requisito dell’emergere dei sentimenti, d’altra parte il meccanismo stesso del sentire contribuisce ai processi della creazione del sé senza il quale nulla può essere conosciuto.
Infine le mappe cerebrali che costituiscono il susbstrato essenziale dei sentimenti rappresentano modalità dello stato corporeo che sono stare eseguite sotto il controllo di altre parti dello stesso cervello => il cervello di un organismo senziente crea gli stati del corpo che evocano i sentimenti nel momento in cui reagisce con emozioni.

E’ probabile che l’intensità dei sentimenti sia correlata all’entità delle correzioni necessarie negli stati negativi e al grado in cui quelli positivi superano il punto di regolazione omeostatica nella direzione ottimale.

L’influenza del corpo nell’organizzazione della mente si vede nelle metafore utilizzate, es: felicità-salute-bontà sono associate a un’idea di ‘alto’, mentre tristezza-malattia -male al ‘basso’, il futuro è un ‘avanti’.

Mio rielaborato: autopoiesi
Processo
=> cognizione/mente in vita:
- esecuzione di risposte automatiche
- anticipa e pianifica risposte nuove
- crea circostanze/relazioni utili alla sopravvivenza
Struttura
=> corpo: fornisce i contenuti della mente organizzati in reti/mappe di livelli differenti
Relazioni
=> organizzazione relazioni interne ed esterne del corpo:
- riflessi dell’interazione con l’ambiente
- riflessi del modo in cui la reazione del corpo influisce sul corpo
- riflessi di come procedono le regolazioni del corpo nello stato in cui versa la vita