Processi ricorsivi, circolari


Raramente è utile descrivere quel che accade nella vita come una linea: ho dato un colpo alla palla ed è entrata in buca.

La descrizione lineare è utile per i meccanismi, non per ciò che vive e che vive nelle relazioni.
In questi casi la descrizione lineare è poco utile, addirittura pericolosa, in quantospesso nasconde la nostra responsablità descrivendoci come oggetti, obbligati a reazioni.

Nella maggior parte dei casi che riguardano noi vivi in contesti di relazioni, è utile una descrizione circolare, perchè in essa ritorna evidente la nostra responsabilità, e con essa la nostra libertà e il nostro potere.

Quando noi decriviamo la nostra situazione nei termini lineari di azione -> reazione, descriviamo la nostra condizione come reattiva. Siamo vittime di una condizione da cui non possiamo sfuggire: siccome c’è stata una certa azione, non possiamo che reagire come l’azione ci ha comandato.
Per esempio: “quando metti le dita nel naso mi innervosisci”.

Quando invece descriviamo la nostra situazione nei termini di azione -> retroazione -> ri-azione, descriviamo la nostra condizione come capace di risposta, che vuol dire di una azione comunicativa in grado di influire sulla struttura dell’azione (che viene trasformata in ri-azione).
Per esempio: tu metti le dita nel naso, mi accorgo di innervosirmi e te lo comunico, la tua successiva azione è "significata" dalla mia comunicazione…

Qui di seguito do esempi di circolarità di 1°, 2° o 3° grado, che vuol dire di cerchi semplici, doppi, o tripli in cui ad ogni giro si specificano retroazioni: comunicazioni che specificano, condividendola, la realtà.

1. Un processo circolare di 1° (i due lati della distinzione sono separati da questo segno / ) è per esempio: penso di essere timido / mi comporto da timido, oppure: penso che il capo sia sfaticato / mi accorgo delle volte in cui lo giudico sfaticato.
In questo circolo, causa ed effetto si confondono, in questi esempi è descritta la profezia che si autoadempie, il modo con cui i pregiudizi si radicano.

2.
Un processo circolare di 2° vede i due lati della distinzione (separati da // ), appartenenti a due livelli logici diversi, riciclarsi uno nell’altro.
Per esempio, la relazione circolare fra stabilità e cambiamento può essere così descritta: stabilità // stabilità / cambiamento (la stabilità, che è percepita quando il sistema si evolve, è il suo modo di cambiare per mantenersi stabile), oppure: cambiamento // cambiamento / stabilità (il cambiamento, che è percepito come cambiamenti di stati, è un modo di mantenere stabili altre costanti).
Un altro esempio: la relazione circolare fra senso e prevedibilità è di 2° grado in quanto questi appartengono a livelli logici diversi (il senso è il contesto della prevedibilità, infatti una cosa ha senso in quanto è prevedibile, e la prevedibilità è lo strumento del senso, infatti per attribuire senso si prevede). Può essere scritta: senso // senso / prevedibilità, oppure: prevedibilità // prevedibilità / senso.

3.
Un processo circolare di 3° vede le due distinzioni (separate da /// ) riciclarsi l’una nell’altra ad un terzo livello.
Per esempio la fiducia nella fiducia, vede la fiducia, già essa stessa una circolarità di 2° grado, riciclarsi ancora con la verifica: fiducia nella fiducia /// verifica della fiducia // fiducia // fiducia / verifica.